Among the sleep e il senso di oppressione

Riesci ad immaginare com’è essere un bambino, piccolo e indifeso, catapultato improvvisamente in un mondo oscuro e angosciante? Potrai provare questa sensazione in Among the Sleep, un gioco breve ma molto intenso che ti darà una chiara immagine del senso di oppressione.

Nel suo paio d’ore di gameplay, in Among the Sleep vivrai nei panni di un bambino di due anni e dovrai affrontare questo grande mondo con i tuoi movimenti limitati e con l’unico sostegno del tuo orsacchiotto.

Sentirsi sovrastati da tutto questo diventa davvero facile. In un mondo dove i pericoli si nascondono dietro l’angolo e dove alcuni ostacoli sembrano invalicabili, può succedere di sentirsi oppressi, soprattutto in momenti della vita in cui si verificano delle congiunzioni astrali che determinano una serie di sfighe nella tua vita.

Quindi se in questo periodo della tua vita ti senti oppresso, ti consiglio di provare Among the Sleep e di fermarti a riflettere non tanto sulla storia, che ho trovato molto toccante, ma più che altro sugli strumenti e le risorse a tua disposizione.

Se ci hai già giocato riconoscerai in questo articolo le meccaniche e ti sarà più facile comprendere come muoverti. Se, invece, non lo hai ancora provato ma stai vivendo un momento in cui ti senti oppresso o sovrastato, credo che riuscirai comunque a riconoscere ciò di cui parlerò e, senza spoiler, ti lascerò qualche consiglio che potrà darti un po’ di aiuto per sostenerti in questo momento difficile.

Meglio muoversi gattonando o stando in piedi?

Iniziamo dalle basi, dal movimento. Nel gioco puoi decidere liberamente se stare in piedi o se gattonare. Stando in piedi avrai la possibilità di spostare o prendere degli oggetti e di arrampicarti su piccole altezze ma sarai molto più lento nel muoverti.

Per un bambino piccolo stare in piedi è difficile e faticoso mentre gattonare è molto più semplice e rapido. E’ chiaro che ogni bambino ha la necessità di imparare a camminare ma c’è momento e momento. Non vorrai mica imparare a camminare mentre scappi dal mostro cattivo, vero? Ci saranno momenti migliori.

Occuparsi della propria crescita personale, affrontare le proprie paure, sconfiggere le proprie ansie è una cosa davvero importante. Ma non è sempre prioritaria. In momenti di grande stress, se ti senti oppresso o preda del panico e dell’angoscia, lascia perdere la crescita personale. Non affrontare ciò che non è necessario affrontare ma concentrati sul ritornare alla tua normalità

Stai in piedi solo quando ti serve, per il resto del tempo vai a gattoni. E’ vero, le tue azioni saranno un pochino limitate ma in questo modo sarai più veloce e il mostro farà più fatica a vederti. Metti da parte il tuo progresso e concentrati sulla tua guarigione.

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Se senti dei rumori sospetti, fermati!

Il mondo di Among the Sleep nasconde dei pericoli. In particolare, come ti suggerisce il tuo orsetto Teddy, devi essere silenzioso e far attenzione a non farti prendere dal mostro.

In periodi di forte stress si perde la propria lucidità mentale. Le attività più semplici iniziano a diventare faticose e i piccoli problemi quotidiani diventano dei drammi irrisolvibili.

Quando ti senti oppresso, la tua stessa mente può diventare il tuo mostro e, proprio come in Among the Sleep, in momenti di oppressione e forte stress non puoi affrontarlo. L’unica cosa che ti resta da fare è evitare di andare a stuzzicare quel mostro.

Prenditi una pausa. Soprattutto nei momenti in cui senti che prenderti una pausa non è possibile. Capisco che tu possa avere l’impressione di non avere un attimo libero, di essere oppresso dagli eventi, dalle cose da fare, dalle persone, dai problemi più svariati, lo capisco davvero. Il fatto è che, come ti dicevo, in questi brutti periodi la nostra mente non è in grado di ragionare lucidamente. Ogni pensiero è ricoperto e appesantito dalla negatività e tutto sembra diventare insormontabile.

In questi momenti se non sarai tu a prenderti una pausa, la tua mente o il tuo corpo lo faranno per te. Quindi quando senti rumori sospetti, quando vedi lo schermo che inizia a tremare, rifugiati nell’angolino sicuro e fermati fino a quando le cose non si calmano. Fai una pausa, ozia, cazzeggia, riposa. Fallo coscientemente, fatti un bel bagno caldo, sdraiati per terra in mezzo alla natura, fai una piccola gita, goditi una cena tranquilla con un bicchiere di vino, inizia un’altra run di Skyrim o quello che più preferisci.

Ferma tutto e riprenditi, la tua salute (fisica e mentale) è importante.

Trova i tuoi ricordi felici

Anche se in questo momento potresti avere l’impressione che il mondo sia oscuro e che non sia possibile trovare un po’ di serenità, non è così.

Il fatto che tu stia passando un brutto periodo non significa che la tua vita sia sempre stata così e, soprattutto ora, hai bisogno di ricordarlo. Prova a fare qualche esercizio di respirazione per soffiare via un po’ della nebbia dalla tua mente e ripercorri la tua vita nella tua testa. Ricorda i momenti felici, i tuoi successi e ciò a cui tieni. Se hai difficoltà, aiutati con degli oggetti che hai in casa che sono legati a dei ricordi o magari con delle foto o video che ti possano aiutare a richiamare quei bei ricordi.

Questo ti darà un momento di sollievo e ti aiuterà a realizzare che non sei condannato a vivere così per sempre ma che la tua vita può cambiare e potrai ritrovare la tua pace interiore.

Anche se in passato e magari anche tutt’ora le cose stanno andando male, questo non continuerà a ripetersi ancora e ancora. Focalizzati piuttosto su quali siano le tue speranze e che cosa è in tuo potere fare per fare in modo di potertici avvicinare solo di un passetto. Riconquista la fiducia in te stesso poco a poco e trova la forza di passare oltre, sempre poco a poco, senza fretta.

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Se hai paura, stringiti a Teddy

Among the Sleep è un gioco in cui i simboli hanno una grandissima importanza. La storia è vissuta attraverso gli occhi di un bambino, una storia in cui incubo e realtà si fondono. L’unico tuo sostegno, sempre presente e su cui puoi sempre contare è il tuo orsetto Teddy, che ti farà luce quando lo abbracci.

Se mai ti senti spaventato in un posto buio come questo, puoi abbracciarmi forte. Potresti sentirti un po’ più sicuro

Teddy – Among the Sleep

Fermati a pensare chi o cosa nella tua vita può avere il ruolo di Teddy. C’è qualcuno, come un amico o un familiare sul quale puoi contare e stringere a te nei momenti più difficili? Hai un luogo in cui ti senti al sicuro e che ti trasmette calma? Hai mai provato a creare un tuo “rituale calmante”

Per quanto riguarda il luogo, per me immergermi nella natura ha un effetto calmante. Se ho avuto una giornata difficile o sono arrabbiata o ho bisogno di staccare, vado nel bosco, mi addentro fino a che non sento più i rumori della civiltà e a quel punto mi siedo semplicemente ai piedi di un albero e ascolto i suoni della natura (sembra una cosa molto hippy ma, prima di ridermi dietro, provala!).

Invece, per quanto riguarda il “rituale calmante” mi riferisco ad una serie di azioni che possono darti un sostegno. Ripetendo sempre la stessa serie di azioni, nello stesso ordine, proprio come un rituale, pian piano il tuo cervello assocerà quella serie di azioni alla calma e man mano che lo farai diventerà sempre più efficace, diventerà un simbolo. Ad esempio io ho un rituale per il sonno: mi lavo i denti, mi metto la crema sul viso, faccio un leggero e breve stretching “pre-impostato” a letto e leggo. Ora che lo faccio da un po’, quando arrivo alla crema sono già super rilassata! Per la calma può funzionare bene una tisana, una canzone, una breve sequenza yoga, ecc…

Per quanto riguarda la persona, spero che tu possa avere qualcuno su cui poter contare. Però, come raccomando sempre quando parlo di argomenti un po’ delicati, se il tuo senso di oppressione diventa onnipresente o impatta parecchio sulla tua qualità di vita, ti consiglio di rivolgerti ad un terapeuta e chiedere aiuto

Insomma, trova il tuo Teddy e stringilo forte a te!

2 commenti su “Among the sleep e il senso di oppressione”

  1. “Meglio muoversi gattonando o stando in piedi?”
    Credo che la risposta sia: dipende. Dipende dal proprio momento, dal proprio stato d’animo. Facendo un paragone tra il camminare e lo stato mentale, a volte possiamo non essere in grado di “stare in piedi” e quindi la soluzione migliore è “gattonare”, proseguire con i tempi e modi che il nostro stato attuale ci consente. Ma il vero problema è: accettiamo sempre il nostro momento di fragilità?
    Credo che questo accada raramente: spesso non riusciamo ad accettare i nostri limiti, seppure momentanei, e ci costringiamo a dare più di quello che possiamo dare in quel momento. Ma dovremmo invece imparare ad essere meno giudicanti con noi stessi e considerare normale se qualche volta invece di stare in piedi o correre, gattoniamo: la cosa importante è comunque andare avanti.
    Tu cosa ne pensi Manuela?
    PS: ottimo articolo, con tanti spunti interessanti!

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    • Ciao Sebastiano!
      Concordo pienamente con la tua riflessione. Accettare i nostri limiti e ammettere di essere in difficoltà spesso non è facile. Viviamo in un mondo dove quasi tutti ci definiamo stressati ma, allo stesso tempo, sentiamo di non poter rallentare. Per questo molti scendono al compromesso di arrancare, senza cedere ma senza nemmeno darsi la possibilità di risollevarsi.
      Non sarebbe forse meglio gattonare fino a che non si riescono ad ottenere le forze per rimettersi belli in piedi?
      Quindi si, condivido il tuo pensiero: la cosa importante è andare avanti ma in sintonia con i propri tempi ed energie. Ci sono momenti per correre come anche per riposare.
      Grazie per il tuo interessantissimo commento e anche per i tuoi complimenti!

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