I videogiochi come forma d’arte

Negli ultimi tempi la discussione sul considerare i videogiochi come forma d’arte oppure no, è diventata abbastanza epica! I videogiochi sono nati come semplice passatempo ma sono rimasti tali o sono diventati qualcosa di più?

Questo articolo sarà un po’ differente dal solito. Qui troverai alcune considerazioni e opinioni personali riguardo a questo argomento. Lo scopo è quello di riflettere insieme sul concetto di arte e sul valore dei videogiochi e come vengono percepiti.

L’argomento videogiochi e arte, essendo molto hot, purtroppo tende a generare conflitti. Nonostante questo penso che sia giusto parlarne perché, come di recente mi ha detto un amico, il tempo giusto per parlarne non arriverà mai e non bisognerebbe limitarsi ad aspettare che qualcun altro faccia quello che puoi fare direttamente tu.

Quindi mi butto e ti porto qualche riflessione, nella speranza di poter anche avere un confronto sereno con chi la pensa come me e con chi la pensa diversamente.

E ora inseriamo uno spoiler: io li considero una forma d’arte e ora ti spiegherò il perché.

Cos’è l’arte?

Iniziamo con la definizione di arte.

Sul vocabolario la definizione di arte è più lunga di questo articolo e solo questo ci fa pensare a quante sfaccettature riservi il determinare se qualcosa è arte oppure no. Vista la lunghezza, ne riporto le prime due sezioni, il restante lo potete leggere sul dizionario Treccani cliccando qui:

  • Capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere un’attività umana in vista di determinati risultati;
  • Nell’ambito delle cosiddette teorie del bello o dell’estetica, si tende a dare al termine arte un sign. privilegiato, vario secondo le diverse epoche e i diversi orientamenti critici, per indicare un particolare prodotto culturale

Da queste definizioni, è difficile determinare con chiarezza e in modo inflessibile che cosa è arte e che cosa non lo è. Il significato che si può dare è molto ampio, soprattutto leggendo la seconda definizione dove si fa riferimento alle teorie del bello che, come sappiamo, è soggettivo.

Partendo da questo concetto, credo che non si possano definire automaticamente tutti i videogiochi una forma d’arte. Ce ne sono alcuni di molto belli e alcuni di molto brutti. Come, allo stesso modo (nella mia umile opinione), non tutti i quadri sono artistici e non tutte le canzoni sono vicinissime a poter essere considerate opera d’arte.

Può interessarti anche: i videogiochi fanno male? 5 motivi per cui non dovresti crederci

Forme d’arte e videogiochi

Ora vorrei fare alcuni esempi più pratici per mostrare il perché considero i videogiochi una forma d’arte partendo da alcune delle forme d’arte universalmente riconosciute.

Pittura

Qualsiasi videogioco è composto di immagini e in alcuni si viene circondati da un mondo veramente stupendo a livello grafico.

Screenshot di Child of Light
Child Of Light – Ubisoft

Tra i tanti, penso alla meravigliosa grafica di Child of Light, pieno di quei disegni ad acquarello. Mi riesce difficile considerare pittore uno che fa quadri ma non considerare pittore chi ha ideato e realizzato questi disegni. I personaggi, le costruzioni e l’ambiente naturale sono davvero stupendi e riescono a regalare miriadi di emozioni!

Letteratura

Come ogni libro, un videogame racconta una storia.

Sia in un libro che in un videogioco, riuscirai ad immergerti in un nuovo mondo composto di dialoghi, racconti, storie parallele, lettere abbandonate, ecc… questo è un mezzo di comunicazione molto forte con la quale entreremo sicuramente in contatto all’interno di un videogioco.

Ecco che tra un autore di un libro e uno sviluppatore, cambia solamente la forma con cui la storia viene espressa.

Se poi pensiamo all’immensa quantità di libri che si possono trovare in Skyrim, ecco che la differenza tra autore e sviluppatore si assottiglia ancora di più.

Architettura

Hai giocato a Sekiro? Quanto sono belle quelle antiche case giapponesi? Quanto sono curati i dettagli?

Screenshot di Sekiro
Sekiro – Activision

Ogni edificio è progettato e riprodotto con minuziosa cura ed è anche molto fedele alla stilistica dell’architettura giapponese dell’epoca Sengoku, periodo in cui è ambientato questo videogioco.

Certo, uno sviluppatore non costruirà realmente una casa abitabile ma il processo di costruzione dei vari edifici, tra cui semplici case o elaborati castelli, richiede comunque una grande creatività e una conoscenza delle varie opere architettoniche.

Musica

È abbastanza facile capire come questa forma d’arte si esprime all’interno dei videogiochi. Ogni avventura viene accompagnata dalla giusta colonna sonora che ti permette di comprendere a fondo l’ambientazione ed immergerti ancora di più nella storia.

Pensa, ad esempio al mondo anni ’30 di Cuphead e alle sue meravigliose canzoni che rendono ancora più speciale il tuo viaggio attraverso le isole Inkwell. In una delle isole Inkwell, svolgendo una mini-missione secondaria, potrai anche riunire un quartetto canoro che per ringraziarti ti intonerà una meravigliosa canzone a cappella! Direi che qualche compositore ha davvero fatto bene il suo lavoro!

Cinema

Per concludere, ecco il cinema, quella che viene chiamata “la settima arte”, quella che riunisce più forme d’arte per dare vita ad un filmato in grado di coinvolgerti ed emozionarti.

Screenshot di Hellblade
Hellblade: Senua’s Sacrifice – Ninja Theory

Anche il videogioco coinvolge molte forme d’arte, come abbiamo visto finora, tra cui anche quella cinematografica. Infatti, all’interno di molti videogiochi potrai trovare numerose cutscenes degne di un film, a volte brevi, a volte più lunghe.

Pensiamo, ad esempio alle scene di Hellblade, capaci di trasportarti nella pazzia di Senua e farti vivere il suo mondo. A volte sono brevi, giusto per unire due sezioni della tua storia mentre altre sono molto più lunghe e raccontano una storia o le sensazioni e le emozioni del personaggio.

Oltre alle cutscenes, chiaramente, puoi interagire con il mondo creato dagli sviluppatori e vivere la storia tra missioni, scelte, combattimenti, diari, NPG con cui interagire, ecc…

Può interessarti anche: Anime: cartoni per bambini o risorse per adulti?

L’arte del videogame


I videogiochi sono quindi una forma d’arte che attinge da tutte le altre e, con diversi linguaggi, le unisce in una forma interattiva per farci vivere esperienze uniche.

La sua interattività, permette di immergersi completamente in un altro mondo e identificarsi con il proprio personaggio, spesso costruito su misura, e ammirare a pieno la bellezza dell’ambientazione e della storia.

Penso che sia importante, non tanto per noi giocatori ma quanto per tutte le persone che mettono l’anima nel loro lavoro per dare vita ad un videogioco meraviglioso, riconoscere il loro talento artistico e poter definire anche i videogiochi una forma d’arte.

Spero che tu possa aver trovato interessanti queste riflessioni e, che tu sia un gamer o che tu non lo sia, mi piacerebbe sentire la tua opinione (in modo pacifico, se possibile). Noi ci rileggiamo alla prossima.

2 commenti su “I videogiochi come forma d’arte”

  1. Come non sottoscrivere ogni parola? Non credo si possa affermare il contrario a cuor leggero perché si cadrebbe in una grossa contraddizione… I videogiochi coinvolgono appieno ben 3 dei 5 sensi e se pensiamo al fatto che ci siano libri di ricette ispirati ai manicaretti dell’universo di The Elder Scrolls, possiamo arrivare tranquillamente a coinvolgere tutti e 5 i sensi. Quindi mi unisco all’appello, non sottovalutiamo la natura artistica dei videogiochi!

    Rispondi
    • Ti ringrazio! Al fattore sensi coinvolti non avevo pensato ma hai completamente ragione, con un coinvolgimento così alto è difficile non poterli considerare arte!
      P.s.: il libro di ricette di The Elder Scrolls è un’invenzione stupenda!

      Rispondi

Lascia un commento