
Dagon: Lovecraft in un videogioco – recensione
Dagon è un videogioco basato sull’omonimo racconto di Lovecraft che ha avuto riscontri molto positivi. È piaciuto molto sia a chi conosceva già il racconto sia a chi non lo aveva mai letto. Oggi voglio darti una mia opinione sul gioco e sul perché dovresti giocarci. Non sarà una classica recensione tecnica ma, in stile Guida Strategica, ti parlerò delle cose che mi sono piaciute di più, di quello che ti lascia il gioco, di quello che ti trasmette. Insomma, una recensione un po’ più introspettiva, un po’ più focalizzata sulla crescita personale e sulle emozioni.
Dagon non è neppure un videogioco vero e proprio. Le interazioni sono poche e servono solamente a far proseguire la storia. È molto intenso, e la mancanza di un gameplay lascia molto spazio per godere della storia e assaporare l’inquietudine che la accompagna.
La storia è un po’ particolare, un po’ come tutte quelle di Lovecraft. Se ti piace il genere o anche se non lo conosci, ti consiglio di provarlo perché puoi viverla come una storia fine a sé stessa oppure può farti riflettere per un bel po’. In ogni caso, ti lascio i miei 3 punti forti di Dagon, questo videogioco oscuro.
Dagon è gratuito
Il fatto di non doverlo pagare dovrebbe essere un buon incentivo a provarlo. Nonostante sia un videogioco gratuito non è affatto di scarsa qualità, a differenza di molti altri. La grafica, infatti, è molto bella e rende davvero l’idea del racconto riuscendo a ricrearne la tetra atmosfera.
Che altro dire riguardo a questo punto? Non ti costa nulla quindi perché no? Oltretutto è anche leggero quindi si installa e disinstalla in pochissimo tempo. Quindi provalo, perché non hai nulla da perderci! Trovi tranquillamente Dagon su steam.
Dagon è corto
L’intera avventura dura circa una mezz’ora quindi è davvero facile da giocare e da finire senza interruzioni. Personalmente tendo a preferire titoli più lunghi. Questo perché quando mi imbatto in un videogioco che davvero mi piace, voglio esplorarne i più profondi meandri e godermi quel mondo fino a che non l’ho completamente prosciugato.
Non bisogna, però, sottovalutare anche i videogiochi più corti. Infatti, trovare del tempo per immergersi in un mondo parallelo enorme non è sempre possibile. Quando la vita ci propone quei periodi belli intensi dove trovare del tempo per giocare è abbastanza difficile, avere a portata di mano qualche bel videogioco breve è davvero utilissimo.
Dagon ti dà la possibilità di giocare in un ritaglio di tempo, senza dover interrompere la tua avventura. Non ci sarà bisogno di tempo per immergersi e tempo per uscirne, potrai viverti l’intera storia e rilassarti lasciandoti cullare dagli orrori della mente di Lovecraft. E questo ci porta al prossimo punto.
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Dagon è inquietante
Tutto in Dagon gira intorno al terrore, alla pazzia, al fascino dell’ignoto. Ma cos’è che ci piace di queste storie oscure? Perché siamo attratti dal macabro?

Molti autori hanno portato avanti il loro lavoro raccontando storie un po’ dark, un po’ tetre. Basta pensare, oltre che a Lovecraft stesso, a Poe o al più moderno Stephen King o alle atmosfere di Tim Burton.
Siamo alla ricerca di queste emozioni forti e queste ambientazioni inquietanti. Leggiamo libri, guardiamo film horror, ci facciamo intrappolare nelle escape room scappando da zombie, clown e mostri vari… perché?
Ecco, io vorrei seguire l’esempio di questo breve racconto in due modi. Il primo nell’essere più breve rispetto al solito e il secondo nel lasciarti questa domanda senza risposta.
Il bello di questi racconti è anche che ognuno è costretto a trovare da solo un perché. Sarai tu a decidere se dare un senso alla storia, cercando l’analogia, piuttosto che decidere che sia fine a sé stessa.
Che ne pensi? Ti ho convinto a provarlo?
Fammelo sapere nei commenti oppure, se ci hai già giocato, fammi sapere come lo hai trovato e che cosa ti ha lasciato. Noi ci rileggiamo tra due settimane!